Nodi intelligenti per la rete informatica di domani, l'USI in prima linea

Il Prof. Robert Soulé della Facoltà di scienze informatiche dell'USI
Il Prof. Robert Soulé della Facoltà di scienze informatiche dell'USI

Servizio comunicazione istituzionale

26 Luglio 2018

Il World Wide Web è stato uno degli elementi chiave che ha portato alla nascita dell'era digitale ed è il principale strumento che miliardi di persone utilizzano ogni giorno per interagire su Internet. Quando utilizziamo qualsiasi tipo di servizio online, come Google per cercare informazioni o Instagram per condividere le nostre foto, stiamo di fatto ricavando e inviando dati attraverso questa enorme rete di server informatici, decentralizzati e sparsi in tutto il mondo. Questi server dipendono da dispositivi di rete come ad esempio i cosiddetti switch, sorta di “scambi ferroviari” o “corsie”, che regolano il traffico di dati incanalandoli – in base al tipo – verso la giusta direzione, nonché da apparecchiature di telecomunicazione (come i router) e altri servizi e prodotti che consentono ai computer e agli altri elaboratori di dati di “parlare” tra loro. Oggi il modo in cui viene progettato l'hardware di rete sta per cambiare radicalmente e la nostra Facoltà di scienze informatiche dell'USI è parte attiva in questa rivoluzione.

Finora tutti i nodi di interscambio e gli altri elementi fisici della rete erano costruiti in modo da poter eseguire solo un compito specifico, quello di trasmettere pacchetti di dati secondo una modalità prestabilita. In tempi molto recenti, tuttavia, sono stati sviluppati nuovi hardware di rete “programmabili”, la cui modalità operativa può cioè essere modificata e controllata tramite software. In altre parole, presto saremo in grado di dare istruzioni a questi dispositivi e far loro svolgere i compiti desiderati, proprio come facciamo con i computer, rendendo così l’infrastruttura di “trasporto” dei nostri dati più flessibile, performante e personalizzabile.

Robert Soulé, professore assistente presso la Facoltà di scienze informatiche dell’USI, sta esplorando come sfruttare questa nuova tecnologia per accelerare già a livello infrastrutturale alcuni degli elementi di base delle applicazioni usate nei centri di elaborazione dati (data center), assieme a un gruppo di ricercatori affiliati alle università americane Johns Hopkins, UC Berkeley e Cornell, nonché alla società californiana Barefoot Networks. Nel suo lavoro di ricerca intitolato “NetChain: Scale-Free Sub-RTT Coordination", premiato con il “Best Paper Award” durante il 15esimo USENIX Symposium on Networked Systems Design and Implementation (tenutosi a Renton, USA, agli inizi di aprile di quest’anno), il Prof. Soulé e i suoi colleghi hanno applicato il nuovo approccio ai cosiddetti servizi di coordinamento, che sono una componente fondamentale dei moderni sistemi cloud.

“Stiamo nel bel mezzo di un cambiamento radicale nell’industria delle tecnologie per le reti informatiche”, commenta il Prof. Soulé. “Mentre ero in congedo sabbatico, l’anno scorso, ho trascorso un periodo in visita presso la Barefoot Networks, società leader nello sviluppo di questo nuovo tipo di hardware. Ho avuto l’occasione di lavorare a stretto contatto con i loro progettisti per conoscere meglio i dettagli della nuova tecnologia. È un momento molto emozionante per lavorare in questo settore, in quanto c'è la possibilità di ripensare completamente il modo in cui costruiamo i sistemi informatici”.

Per capire meglio le prospettive nel settore delle tecnologie di rete, la rivista Wired ha pubblicato un lungo articolo (in inglese) in cui è menzionato anche il ruolo di Barefoot Networks: www.wired.com/2016/06/barefoot-networks-new-chips-will-transform-tech-industry/