Laureato "rubato" da Apple

Sede principale di Apple a Cupertino (Joe Ravi, wikimedia)
Sede principale di Apple a Cupertino (Joe Ravi, wikimedia)

Servizio comunicazione istituzionale

26 Giugno 2014

Facebook, Google, IBM, Microsoft: sono alcune delle aziende di punta del settore informatico internazionale alla ricerca di giovani talenti che hanno studiato alla Facoltà di scienze informatiche dell’USI, un ateneo a cui si riconoscono sempre più i meriti dell’approccio formativo incentrato sullo studente e sulla portata internazionale delle competenze che si acquisiscono nei suoi programmi di studio. Ora è la volta di Apple, dove Marco Primi è approdato al termine del suo percorso di formazione accademica all’USI.

 

Marco, partiamo dal presente. Quale ruolo occupi nell’azienda fondata da Steve Jobs e come sei arrivato negli Stati Uniti?

Lavoro nel settore delle mappe interattive, dove dirigo un piccolo gruppo di ingegneri e sviluppatori che si occupa di infrastruttura del sistema, con particolare attenzione a prestazioni e affidabilità. Il mio gruppo interagisce molto con la divisione che sviluppa il sistema operativo mobile iOS. Tutto è iniziato durante i miei studi all’USI: Apple si è interessata ad alcuni progetti a cui avevo lavorato come parte del mio programma di Master e mi ha offerto uno stage estivo di tre mesi; alla fine dello stage, nel gennaio 2011, la società mi ha proposto una posizione a tempo pieno: ho interrotto il dottorato che avevo iniziato, sempre all’USI, e sono partito per Cupertino, in California.

 

Perché hai scelto di intraprendere gli studi accademici in informatica, e perché all’USI?

Sono sempre stato affascinato dai computer, hanno qualcosa che mi ricorda la magia, perché puoi insegnare a un oggetto inanimato a fare qualcosa che rende la vita più semplice, ad esempio comunicare con qualcuno dall’altra parte del globo come se fosse qui con te. Inoltre, l’informatica permette di esprimere la propria creatività, aspetto non trascurabile, specie nell’ambito lavorativo in cui opero. Ho scelto l’USI già a partire dal Bachelor perché ha un approccio molto moderno nei suoi percorsi formativi, molto orientato alla pratica anche grazie alla buona consuetudine di far realizzare e presentare progetti di gruppo. Oltre alle competenze informatiche, questa impostazione permette di sviluppare le cosiddette “soft skills”, capacità fondamentali per un professionista. Infine, mi piaceva l’orientamento internazionale dell’ateneo e il fatto che i corsi fossero tutti impartiti in inglese, lingua assolutamente indispensabile per poter operare nel mondo dell’informatica.

 

Quali qualità servono per lavorare nel mondo dell’informatica?

Oltre alle competenze tecniche penso che sia molto importante saper comunicare, parlare e lavorare in squadra con altre persone, ovvero possedere quelle “soft skills” di cui parlavo. Un’altra qualità che secondo me serve è la passione per l’informatica, per voler fare le cose bene e curare i dettagli, senza accontentarsi semplicemente di “mettere qualcosa insieme” e poi dimenticarsene. Credo sia bello voler costruire qualcosa di stabile, di solido, che nel futuro può essere esteso, può essere cambiato, può essere riconfigurato.